martedì 12 febbraio 2008

Scemo chi non legge

I muri delle città colorati dai sogni giovanili

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho sempre visto questi murales come degli elementi "inquinanti". Anche grazie al tuo video sto cominciando a mutare angolo visuale.
La cultura nelle varie epoche cambia e si adegua ai nuovi strumenti ed agli spazi che sono disponibili. Per poterlo capire però dobbiamo spogliarci dei preconcetti (e anche dei pregiudizi) che inevitabilmente ci portiamo dietro.

casmau ha detto...

visitando dei siti internet di questo movimento d'arte ho scoperto che il muro di via matteucci è stato dato dal comune di roma in uso per dipingere graffiti, quindi un primo riconoscimento c'è stato, speriamo di andare verso il superamento di certi pregiudizi. Nel video infatti ho inserito gli splendidi murales di Orgosolo, che sono una bella testimonianza di una nuova espressione iniziata negli anni 60. I sardi spesso sono all'avanguardia.
Ciao
M.